Viaggio nel potere rigenerativo di ogni perdita
“Nella tenebra più nera
l’occhio comincia a vedere”
T. Roethke
È un po’ di tempo che nei nostri post ti parliamo di infinite possibilità a nostra disposizione per vivere una vita gioiosa e ricca di significato. È qualcosa a cui crediamo fermamente ed è nostro intento, da qui in avanti, condividere con te sempre più strumenti e spunti per aiutarti a creare davvero un’esistenza magicamente ricca di benessere e senso, quale tu la meriti.
Siamo allo stesso tempo consapevoli che ci sono momenti nella vita dove è veramente difficile dare un senso a ciò che ci accade, accoglierlo e affrontare gli eventi con apertura e gioia, specie quando questi scardinano alle radici, e spesso violentemente, le nostre certezze e punti di riferimento, portandoci ad affrontare temi come il crollo di un sogno, le perdite, le separazioni, le malattie e, in generale, la Morte di qualcosa o qualcuno.
Fare conoscenza con la Morte è un’esperienza inizialmente scioccante.
A volte il nostro incontro con la Morte arriva nella forma letterale della perdita di una persona cara che ci lascia, o nel vederla affrontare una grave malattia e temere per la sua vita.
Altre volte il tema della Morte ci tocca ancora più direttamente, quando scopriamo tra shock, incredulità e terrore che una malattia, che mette a rischio la vita, ha colpito proprio noi. Così d’un tratto diventiamo consapevoli, a livello viscerale, della nostra stessa mortalità.
Facciamo esperienza della Morte anche quando viviamo una perdita di una persona importante per noi con una separazione, un divorzio o la fine di un’amicizia che dura da anni.
O ancora conosciamo la Morte quando è un nostro sogno a crollare, lasciandoci vuoti dopo anni di speranze, duro lavoro e impegno: abbiamo fatto del nostro meglio, siamo stati corretti e onesti, ma il risultato è stato il fallimento.
Tutte le perdite che viviamo, dalle più piccole alle più grandi, sono esperienze di Morte, nelle quali siamo chiamati a fare i conti con la necessità di lasciare andare qualcosa, per quanto lacerante sia il dolore, il senso d’impotenza e di ingiustizia che proviamo, per quanto devastante sia il terrore e la paura del futuro, al quale non riusciamo più a dare contorni sicuri e definiti.
Sai di cosa stiamo parlando? Sappiamo che anche tu hai avuto, nel corso della tua vita, incontri con la Morte e ti sei sentito talvolta spaventato e disorientato. E sappiamo con certezza che la incontrerai ancora sul tuo cammino, la Morte, se non altro perché è certo che anche tu, come tutte le persone che ami, come noi, e come tutte le forme viventi su questo pianeta, morirai un giorno.
“Sì ok Marta e Martina, lo so che morirò un giorno, ma potete smetterla per favore di ricordarmelo e di fare le cornacchie del malaugurio il lunedì mattina? Credevo che le vostre email portassero buonumore e invece mi sto deprimendo!”
Aspetta! Non hai ancora sentito la parte positiva, rigenerante, rivoluzionaria e immensamente benefica di tutta questa storia di Morte!
E forse il senso di disagio che provi è anche legato al fatto che, nella nostra cultura, associamo la morte a una Fine oltre alla quale non c’è più niente, come un punto alla fine di una frase, alla fine di un libro, seguito solo da uno spazio bianco.
La Morte, in tutte le sue forme, non è solo la Fine, è sempre anche l’Inizio di qualcos’altro, che sta sotto alla strato che è stato spazzato via da quella che nella religione indù chiamano Kali, la dea terribile, che annienta e distrugge con violenza, ma solo per permettere a una vita Nuova di emergere dalle ceneri.
La Natura ce lo insegna d’altra parte, ad ogni ciclo della ruota dell’anno: per quanto freddo e duro sia stato l’inverno, la primavera segue sempre, ricca di nuova vita che scalpita per uscire dagli strati di terra brulla, per bucare i rami degli alberi con le nuove gemme che porteranno fiori e frutta.
È questa la certezza da tenere salda tutte le volte che veniamo toccati dalla Forza Distruttrice della Vita, tutte quelle volte che non sappiamo o ci è impossibile riuscire a dare un senso alle perdite, al dolore, agli eventi devastanti della nostra vita che sembrano apparsi solo per toglierci la terra da sotto i piedi.
Noi crediamo che la vita non sia, in sé, né giusta né ingiusta.
La Vita è vita e l’unica cosa che possiamo fare è accettare anche il suo lato di Morte.
Inginocchiandoci, piegando la testa davanti a qualcosa che non possiamo cambiare e accettando di farci svuotare fino all’ultima goccia del nostro sangue e delle nostre lacrime.
In questo modo l’esperienza della Morte diventa un’esperienza sacra, un’esperienza iniziatica nella quale finalmente prendiamo coscienza della nostra Mortalità e possiamo liberarci da tutto ciò che è superfluo, indirizzandoci invece verso ciò che è realmente importante per noi.
Detto in altre parole
la coscienza della Morte ci aiuta ad imboccare il sentiero verso la nostra autenticità,
la gioia del presente
e la realizzazione del più ampio progetto della nostra vita.
In questo senso la Morte può essere la nostra più grande alleata per mantenerci sempre sulla giusta strada, per relativizzare tutto ciò che, in fondo, poco conta per noi, e per aprirci gli occhi verso ciò che invece è veramente importante e che, nel nostro vagare sonnambulo nella routine quotidiana, spesso perdiamo di vista.
Questa settimana vogliamo suggerirti un metodo potentissimo per allenarti ad usare la Morte come tua grande alleata e consigliera, in ogni giorno della tua vita.
All’inizio di ogni giornata, oppure davanti ad ogni scelta da fare poniti una sola domanda:
Se io dovessi morire domani
che cosa sceglierei di fare oggi?
Prendi nota della prima risposta che ti arriva e delle intuizioni, e agisci di conseguenza o trova il tuo modo per iniziare a considerare come molto importante per te, ciò che è emerso.
I temi della Perdita, della Morte e del Lasciare andare il vecchio per fare spazio al nuovo appartengono all’archetipo del Distruttore.
Se vuoi un aiuto concreto in tutti in quei momenti della tua vita nel quale senti questi temi vivi e importanti per te consulta la nostra pagina di Counseling e Coaching e chiamaci per prenotare un incontro.
Ti è piaciuto questo articolo? Lascia il tuo commento e raccontaci gli effetti che ha avuto su di te l’interpellare la Morte come tuia consigliera.
Credo k la morte sia il punto cruciale con il quale tutti hanno a che fare. Ogni separazione presuppone una rielaborazione in ordine ad una perdita piu o meno grande, piu’ o meno importante ed investita. Cosa differenzia in ciascuna persona la capacita’ di ‘ uscire’ da questo tunnel e di ricominciare..di reinventarsi…di tornare sotto un altra forma pur restando se stessi? Quali risorse servono x fare tutto questo? E’ possibile arrivarci? X tutti? Come?
Anna tu poni delle domande fondamentali, rispetto alle quali potremmo parlare a lungo.
Crediamo che sia alla portata di tutti ricominciare, rialzarsi, guarire da una perdita. Ciò che più di ogni altra cosa serve, secondo noi, è per prima cosa permettersi di vivere fino in fondo il dolore, dando voce a tutte le emozioni che proviamo, come ad esempio la disperazione, la rabbia e la tristezza. Solo dopo e con grande calma potremmo affrontare un processo di “elaborazione del lutto”, che permette di lasciare andare ciò che è stato e aprirsi a una “nuova vita”.
Tra le lezioni più importanti da apprendere, da far diventare nostre risorse, ci sono l’affidarsi alla vita, il perdono e l’imparare a lasciare andare.
Un abbraccio
Casca proprio a pennello qs post… domani vado al funerale di una ragazza di 21 anni morta x una malattia autoimmune. Pensare alla morte come all’inizio di una nuova vita in qs caso se non hai fede la vedo molto difficile.. cosa dire alla madre? Cosa pensare quando guardo in faccia mia figlia? Che senso dare a tutto ciò? E comunque ciò che a me fa più paura della morte non è la Fine, ma la Sofferenza. Di chi va e di chi resta, e della Malattia spt, se malattia c’è stata.
Ciao Barbara, come madri possiamo immaginare che la morte di un figlio sia tra i dolori e le prove più grandi che un essere umano sia chiamato ad affrontare!
A questa madre che ha perso sua figlia non c’è nulla che si possa dire in questo momento, se non essere disposti ad ascoltare il suo dolore e permetterle di sfogare tutte le emozioni che arriveranno. Chi vive eventi come questi si trova cambiato per sempre e deve reinventarsi e rinascere come persona nuova, dopo aver fatto un viaggio nella “buia notte dell’anima”.
Un giorno una persona ci ha detto che “niente può esserci tolto senza che qualcos’altro ci venga dato”. Crediamo sia così.
Certo trovare il senso a quanto è accaduto, o semplicemente accettarlo e andare avanti onorando la Vita richiederà tempo e tanto lavoro di elaborazione di questo lutto.
Un abbraccio