Come NON reagire a una situazione difficile
Cosa succede dentro al nostro corpo quando, fuori, percepiamo una minaccia?
La spontaneità della nostra biologia ci porta ad attivare la parte più arcaica del cervello cosiddetta “rettiliana”, che si attiva quando sentiamo minacciata la nostra sopravvivenza. Si “accende” l’amigdala, la “centrale della paura”, che stimola il rilascio di ormoni (come ad esempio adrenalina, noradrenalina e cortisolo) e che, in definitiva, ci spinge ad agire secondo 3 modalità: Attacco, Paralisi, o Fuga.
Queste modalità sono funzionali quando la minaccia davanti a noi è reale, ovvero definibile e identificabile. Come ad esempio un orso che sta per attaccarci. O un ladro che ci entra in casa. Un aggressore che vuole farci male fisicamente.
Nell’affrontare la minaccia “Coronavirus” invece se utilizziamo la parte rettiliana del cervello, facendo guidare le nostre azioni dalla paura, ci mettiamo in un mare di guai.
In primo luogo perché bombardiamo il nostro corpo di ormoni dello stress, che non riusciamo a dissipare, perché la minaccia a cui ci troviamo davanti è prolungata e indefinita e come tale non ci consente di mettere in atto un’azione breve e risolutiva.
La presenza costante di ormoni dello stress indebolisce il nostro sistema immunitario.
In secondo luogo l’attivazione rettiliana non ci consente di utilizzare al meglio la corteccia frontale, ovvero quella parte del cervello che ci permette di fare ragionamenti complessi, strategici, di ponderare le scelte, di discernere e valutare più opzioni prima di agire.
Vediamo ora come non reagire a una situazione difficile e rafforzare la resilienza
Modalità di attacco: accusare e dare la colpa a qualcuno.
Se ti senti preso dal desiderio di attaccare a destra e a manca, con commenti sui social o con le persone con cui parli ,prima il governo inefficiente, poi i “deficienti” che continuano a uscire di casa, quelli che cantano dai balconi, quelli che non cantano dai balconi, gli Stati Uniti, Trump, l’Europa egoista, i Cinesi mangia pippistrelli, l’ingiustizia divina…..FERMATI!!!
Accusare e dare la colpa ti serviranno solo a sfogare momentaneamente l’energia in eccesso presente nel tuo corpo, senza darti però un sollievo a lungo termine. Anzi! Poiché la rabbia produce rabbia continuerai a sentirla, e ad esaurire la tua energia per ritrovarti esausto al momento di fare qualcosa di costruttivo per te.
Per uscire da questo loop puoi chiederti invece: cosa posso fare io, ora, indipendentemente dalle colpe degli altri?
Modalità Paralisi: Inerzia, distrazioni inutili
Fa che si accenda il campanello di allarme in te anche quando ti accorgi di passare il tempo della tua “quarantena” a guardare la tv e trascinarti da un divano all’altro, magari rimanendo in pigiama tutto il giorno. Se è così sappi che stai sprecando un tempo prezioso di ascolto e cura di te stesso.
Allora spegni subito la televisione, il computer, smetti di controllare ogni 5 minuti facebook, siediti e chiediti: cosa posso fare io ora, per me stesso, per trasformare questo tempo di immobilità forzata in un tempo di valore di cui sarò grato per tutta la vita?
Modalità Fuga: lamento continuo, rifiuto delle responsabilità, ruolo di vittima
Ascolta i discorsi che fai a te stesso e agli altri: sono dei continui lamenti?
Ti lamenti perché sei a casa e non puoi uscire? Ti lamenti perché il governo non sta rispondendo nel modo adeguato all’emergenza? Ti lamenti perché i figli ti stressano? Perché le borse crollano? Perché non ci sono le mascherine? Perché c’è la fila per andare al supermercato?…
Ci fermiamo qui perché avrai capito che la lista dei lamenti è potenzialmente infinita.
Se ti rendo conto di passare la maggior parte del tempo a lamentarti smetti subito, perché niente come il sentirti vittima ti toglie potere e ti impedisce di fare azioni adeguate per rispondere, e resistere, al disagio causato da questa situazione.
Quindi al prossima volta che ti accorgi di lamentarti morditi la lingua, fermati!
Chiediti invece: qual è il mio margine di azione qui? Che cosa posso fare?
Nota bene: questi 3 comportamenti sono spontanei ed è normale provarli e metterli in campo.
Anche noi, nella nostra umanità, ci siamo scoperte ad accusare, perdere tempo e lamentarci. Può succedere, e va bene accogliere anche i momenti in cui ci lasciamo impadronire dal rettile interiore.
Il punto è non indugiare, non crogiolarti in questi comportamenti.
Fai il possibile per contenerli (amorevolmente) e lasciarli andare in nome di risposte più funzionali.
Nel farlo renderai te stesso più RESILIENTE nei confronti di questa situazione, ovvero più capace di far fronte al trauma che stai vivendo (e stiamo vivendo tutti), e di superarlo, non solo tornando a essere quello che eri prima ma più forte di prima!
GUARDA IL VIDEO – Come non reagire ad un momento difficile | 3 comportamenti da evitare
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