scopri dove dimora la Tua Verità e impara come darle più spazio
Consapevolezza è distacco
da situazioni e persone
che ci rubano troppa energia.
Anthony De Mello
Oggi ti parliamo di consapevolezza, un tema da sempre presente nelle antiche tradizioni, filosofie e religioni del mondo (dall’oriente all’occidente) e che, da qualche anno, ha trovato un nuovo ascolto anche negli ambienti laici occidentali grazie alla pratica del Mindfulness.
Iniziamo dalle basi: cosa significa essere consapevoli?
Significa osservare e comprendere tutto, senza esercitare un controllo e senza voler cambiare nulla di ciò che si sta osservando.
Bella definizione da manuale, dirai! Il problema però si presenta nella pratica quando vogliamo applicare questo insegnamento alla nostra quotidianità e soprattutto farcene qualcosa.
A cosa serve essere consapevoli? In che modo può migliorare la tua vita? Può aiutarti veramente a cambiare? Come si fa?
Continua a leggere e daremo risposta a tutte queste domande.
L’utilità più grande che ci abbiamo trovato noi, è il liberarsi da uno dei nostri più acerrimi e subdoli nemici: il giudizio!
Per almeno il 90% del nostro tempo siamo immersi nel giudizio: abbiamo punti di vista, idee, convinzioni, definizioni per qualunque cosa.
Ad esempio per noi stessi, il nostro corpo, i nostri capelli, i nostri amici, i vicini di casa, i colleghi, il nostro partner, nostra madre, il cane, e chi più ne ha più ne metta.
Se vuoi fare un piccolo test su questo prova solo per un attimo a guardarti allo specchio e nota quali sono i primi pensieri che affiorano.
“ho le gambe storte”
“dovrei dimagrire”
“guarda quante rughe”
“che capelli sfibrati!”
Il nostro corpo spesso, e purtroppo, è il principale bersaglio del nostro giudizio. E non è l’unico! Se guardi un po’ più in là potrai notare come questa pratica dello sparare sentenze probabilmente riguarda anche altri ambiti: tutti i giudizi che hai sulla tua relazione, sul tuo lavoro, la tua situazione finanziaria, ad esempio (dovrei…, non dovrei…, è giusto, è sbagliato)!
Molti di noi danno una grossa importanza al giudizio (proprio o altrui), come se questo fosse la verità, o significasse essere realisti e costituisse la base da cui partire per cambiare o creare qualcosa di nuovo.
“Solo se vedo i miei (e altrui) limiti posso fare qualcosa per migliorare!”, ci è capitato di sentire commentare.
E se il giudizio non fosse così rilevante?
Qual è il vero risultato di tutto il nostro giudicare?
Il giudizio esclude la consapevolezza. E dove c’è giudizio, oltre a non esserci consapevolezza, c’è fissità e non ci sono altre possibilità. Soprattutto non c’è gioia.
Il giudizio ti ruba energia, ti appesantisce, ti blocca. Sempre!
Da qui la grande rivelazione: per diventare più consapevole non ti serve ritirarti in un eremo o meditare ogni giorno. E’ sufficiente iniziare ad astenerti dal giudicare!
Quando giudichi hai una posizione fissa su cosa è bene e cosa è male, su cosa è giusto e cosa sbagliato, su cosa è positivo e cosa è negativo. Il tuo mondo si colora di dicotomie, vedi solo quelle e ti adoperi per difendere e giustificare la polarità che hai abbracciato.
La fondamentale differenza tra giudicare ed essere consapevoli riguarda la tua disponibilità a lasciar andare ogni tuo pensiero e punto di vista rigido. Quando sei semplicemente consapevole non c’è nessuna carica emotiva, ma apertura e fluidità.
Quanto sei disposto a cambiare idea? Quanto sei aperto ad abbracciare anche altri punti di vista?
Come sarebbe se di fronte allo specchio tu pensassi:
“preferirei avere le gambe dritte, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è”
“sarebbe piacevole dimagrire, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è”
“gradirei un aspetto più giovane, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è”
“sarebbe bello avere i capelli più forti, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è”
Se pensi/dici questo hai trasformato i tuoi giudizi in preferenze e ti sei liberato dalla necessità, rigidità e frustrazione di un punto di vista fisso (e giudicante) per aprirti ad un nuovo punto di vista più morbido e accogliente.
E ora arriviamo ad un altro punto molto interessante: è proprio da questo spazio, libero dai giudizi (che forse non sono nemmeno tuoi!), che puoi chiederti cosa vuoi veramente tu e cosa è realmente importante per te.
Nel nostro esempio, forse potrai accorgerti che al di là di ciò che appare fuori quello che ti importa veramente è semplicemente sentirti meglio con te stesso!
Ecco quindi una tecnica per aumentare la tua consapevolezza: trasforma ogni tuo giudizio in un semplice punto di vista sulle tue preferenze (riguardo a te stesso, gli altri, o il mondo), accettando nel frattempo quello che c’è senza opporre resistenza. Il solo fatto di formulare questo pensiero o questa frase ti aiuterà a riconoscere la parzialità e soggettività del tuo punto di vista, ed entrare in un nuovo spazio del tuo essere per aprirti alle Tue Verità.
Uscire dal giudizio e stare in questo spazio di apertura e disponibilità è l’anticamera di ogni vero e profondo cambiamento ed è una dimensione che può portare molta leggerezza e profondità nella tua vita.
L’esercizio che ti proponiamo è un modo per iniziare subito a mettere in pratica questo insegnamento!
- Individua con quali giudizi, che stai credendo veri, ti stai bloccando.
Riconosci quali opinioni hai su te stesso, le tue relazioni, il tuo lavoro che appartengono alle polarità del giusto/sbagliato, del si dovrebbe/non si dovrebbe, del è bene/è male. Di quale idea sei così convinto che ti trovi a combattere per difenderla o giustificarla?
Ad esempio: Sono sempre stanca! Il mio compagno non è capace di ascoltare. Non riesco a chiedere più soldi! - Inizia scegliendone 3 e trasforma le tue convinzioni in preferenze, utilizzando espressioni come gradirei, preferirei, sarebbe bello/divertente/piacevole.
Ad esempio: Mi piacerebbe essere più attiva, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è.
Sarebbe bello se il mio compagno mi ascoltasse di più, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è.
Sarebbe piacevole riuscire a dare più valore al mio lavoro, e allo stesso tempo accetto ora quello che c’è! - Nota come cambia la carica energetica del tuo attaccamento a quel punto di vista e ascolta come si sente il tuo corpo dopo aver pronunciato o pensato le nuove frasi.
- Applica questa formula nel tuo quotidiano, ogni volta che ti sorprendi a formulare un giudizio.
La capacità di osservare i nostri pensieri, riconoscere i nostri giudizi e lasciarli andare diventando più consapevoli e disponibili, appartiene all’Archetipo del Saggio.
Se vuoi approfondire come questo aspetto si esprime in te per potenziarlo o dargli maggiore spazio, consulta la nostra pagina di Counseling e Coaching e chiamaci per prenotare un incontro.
Ti è piaciuto questo articolo? Lascia il tuo commento e raccontaci quale effetto ha avuto su di te e sul tuo corpo l’esercizio che ti abbiamo suggerito.
Rifletto spesso su questo argomento. Mi ripropongo sempre di non giudicare, non solo me stessa ma anche gli altri. Difficilissimo riuscirci…tutta la mia vita è un susseguirsi di giudizi anche sulle cose più insignificanti. Mi illudo che almeno rendersene conto sia un piccolo passo. Seguirò i vostri consigli come sempre semplici e chiari. Grazie
Grazie Agnese del tuo commento! …la tua non è un’illusione! Rendersi conto di giudicare è un passo ENORME e FONDAMENTALE!!! In qualche modo possiamo dire che ne sei già fuori con una gamba e mezza! 😉 E’ la cecità verso i propri modi di fare che porta alla ripetizione coatta, se i tuoi occhi sono aperti e te ne rendi conto (anche se a volte vorresti esserti morsa la lingua o azzerare un pensiero già espresso) puoi fare quell’importantissimo passaggio di riconoscere che quel giudizio è semplicemente un tuo punto di vista di cui essere consapevole. Un abbraccio